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Petipa, Marius Ivanovič.

Ballerino e coreografo francese. Il più celebre della famiglia, debuttò come ballerino con il padre nel 1831 al Théâtre de La Monnaie di Bruxelles nella Dansomanie di P. Gardel. Fu primo ballerino a Nantes, quindi a Bordeaux, a Parigi e a Pietroburgo. Nel 1845 fu anche a Madrid, dove apprese la tecnica della danza spagnola. Allestì diversi balletti: Le droit de Seigneur, La petite bohémienne, La Perle de Séville, La Fleur de Granade. Nel 1850 lavorò ad alcuni quadri del balletto Giselle; nel 1854 fu insegnante alla Scuola imperiale di ballo di Pietroburgo, quale assistente del grande coreografo J. Perrot. La sua prima coreografia autonoma fu La stella di Granada (1855); nel 1862 divenne maître de ballet del teatro imperiale di Pietroburgo, rimanendovi fino al 1904, quale esponente di maggior prestigio dell'arte coreografica in tutta Europa. Ottenne nel 1862 un grandioso successo con La Fille du Pharaon, a cui seguirono oltre 50 balletti tra i quali: Don Chisciotte (1869), La Bayadère (1877), La bella addormentata (1890), Lo schiaccianoci (1892), Il lago dei cigni (1895), a cui collaborò L. Ivanov e la cui musica fu creata da P.I. Ciaikovski. P. amò spesso fondere la tecnica della danza classica italiana e francese con elementi delle danze folcloristiche e di carattere, creando complesse figure di pas de deux e apportando fondamentali innovazioni tecniche, che rimasero basilari per il balletto classico di fine Ottocento e inizio Novecento. Gli ultimi anni di attività furono tuttavia piuttosto difficili, per l'atmosfera di reazione creata contro di lui dai più giovani elementi del balletto russo, culminata con l'insuccesso dell'ultimo balletto, Lo specchio magico (1903). Nello stesso anno si ritirò (Marsiglia 1818 - Gurzuf, Crimea 1910).